Riflessione 15-2025
Bisogna arrendersi all’evidenza di Dio!!! Un Dio che lascia crescere i suoi figli, che ha fatto bene ogni cosa e che fa piovere sui giusti e gli ingiusti. Un Dio che, come un Padre, scruta l’orizzonte e accoglie
con dignità il figlio che lo voleva morto, ed esce a spiegare le sue ragioni all’altro figlio offeso. Un Dio, unico giusto, che potrebbe condannarmi e non lo fa, chiedendomi di uscire dalla mediocrità del peccato perchè è una falsa libertà. Siamo alla fine del deserto: ora vediamo all’orizzonte il Golgota. Il promontorio da cui si innalza la tenerezza infinita di Dio. Il palcoscenico da cui pende la misura del suo amore senza misura. Inizia la grande settimana, la più grande, la più importante, la più profonda. La settimana piena di stupore e di sangue, di amore e di emozioni. Inizia la settimana Santa.
Gesù entra a Gerusalemme trionfalmente. La gente applaude, agita in alto i rami strappati dalle palme e dagli ulivi, stende i propri mantelli al passaggio del Rabbì di Galilea. Inutile piccola gloria prima del disastro. Gesù sa, ciò che sta per accadere. E' troppo instabile il giudizio dell’uomo e troppo vaga la sua fede. Non entra a Gerusalemme cavalcando un bianco puledro, non ha soldati al suo fianco che lo scortano e lo proteggono, nessuno stendardo nessuna insegna lo precede, nessuna autorità lo riceve: entra in città cavalcando un disarmante ciuchino, ricordando a noi, malati di protagonismo, che la gloria degli uomini è inutile e breve. Luca racconta la sua passione lasciando trasparire tutto il bene che ha ricevuto da Cristo. Ama il Signore che egli ha conosciuto attraverso le parole di Paolo e racconta le ultime ore di battaglia, racconta dello scontro titanico tra il Dio rifiutato e Satana che, tornato al momento opportuno, suggerisce a Gesù di abbandonare l’uomo al suo destino. La battaglia, l’agonia è, in Luca, tutta concentrata nella preghiera intensa del Getsemani. Capiranno, gli uomini? O anche quel gesto passerà inosservato e inutile come tanti altri? Una cosa è predicare e guarire, un'altra morire, nudi, appesi alla croce. Gesù sceglie: consapevolmente, drammaticamente, dolorosamente di andare fino in fondo. Si arrenderà alla volontà degli uomini (di morte), sperando che essi scoprano la volontà di Dio (di dono di sé). Il Figlio di Dio accetta di morire, perché nessuno possa dire che ciò che egli annuncia è fantasia o delirio. Accetta quell’ultima prova voluta dagli uomini, non certo dal Padre, per manifestare definitivamente il vero volto del Padre, un Padre/Madre colmo di misericordia. Nonostante la crudeltà, anche nella passione Del Signore tutto diventa miracolo: al servo viene riattaccato l’orecchio, Pilato ed Erode diventano amici, Pietro piange il suo tradimento, Gesù viene riconosciuto “giusto” dal procuratore pagano, le donne vengono consolate e scosse, il ladro appeso alla croce perdonato e la folla torna a casa percuotendosi il petto. È piena di inattesa dolcezza la morte di Dio. Così siamo amati, così siamo accolti, sappitevi amati !!! Meditando la passione assistiamo allo spettacolo della morte di Dio, del dono totale di sé. Ecco Dio: pende dalla croce, Dio muore d’amore, muore senza farlo pesare. Non per suscitare sensi di colpa, ma per smuovere il nostro cuore. Siateci, fratelli, alle celebrazioni di questa settimana. Fate come dice Luca: assistiamo allo spettacolo della morte di un Dio che muore. Spettacolo mozzafiato che scava le coscienze e spalanca i cuori. Quando accogliamo il dolore e lo affidiamo, quando, nonostante la violenza, siamo resi capaci di perdonare e donarci, anche la nostra vita produce inattesi miracoli, prodigi e conversioni, senza che neppure ce ne accorgiamo. Sappiti amato fratello/sorella. Ora sai quanto. Sai qual è la misura di questo amore.
Aprendo il file .pdf. "Riflessioni e giochi" sotto l'immagine in fondo alla pagina potete accedere ad una riflessione del Vangelo per tutti, in particolare per famiglie e ragazzi, tratto dalla rivista "Catechisti parrocchiali", un modo per evangelizzare i più giovani allegramente, con un linguaggio semplice e gioioso.
Come di consueto propongo l'audio commento al Vangelo di Paolo Curtaz, un modo per lasciarsi evangelizzare semplicemente ascoltando: https://soundcloud.com/paolocurtaz/commento-al-vangelo-del-13-aprile-2025
